lunedì 7 novembre 2016

La Spia del Mare | Recensione e Due chiacchiere con Virginia de Winter

Pronta, signora Maschera?
(Ricordatevi di partecipare al Blogtour e alla Read Along! QUI la mia tappa)
Titolo: La Spia del Mare
Autore: Virginia de Winter
Pagine: 408
Prezzo: 19,00€
Casa Editrice: Mondadori

Trama:
È il 1741. Mentre la scintillante e cosmopolita Repubblica di Venezia si prepara per le celebrazioni del Carnevale, una spia inglese di nome Cordelia Backson si mette sulle tracce di un feroce gruppo di assassini che celano la loro identità dietro le maschere della Commedia dell'Arte. Cordelia è bella e pericolosa, in grado di maneggiare ogni tipo di arma, esperta di combattimento e di intrighi politici, ma ancora ignora che qualcuno progetta la distruzione della Serenissima. E che l'uomo a capo di questo efferato complotto è profondamente legato alla sua vita e a quella di ogni singolo componente della sua famiglia - i Giustinian. Sarà proprio ricostruendo ciò che è accaduto in passato che Cordelia si troverà a sciogliere gli enigmi che coinvolgono i suoi genitori e la sua gemella Cassandra. Ma a tormentarla c'è anche altro: Cassian D'Armer, un giovane uomo alto e bruno di sconvolgente bellezza, il cui sguardo fiero e cupo intimidisce chiunque tenti di avvicinarlo e che il caso ha messo sulla sua strada. Sarà Cassian ad accompagnarla nella sua missione insieme a tre amici: Alain de Mortemart, un aristocratico francese fuggito dalla corte di Versailles, il giovane abate Giacomo Casanova, libertino impenitente, e un nobile spagnolo in esilio volontario. Nessuno di loro è un cittadino gradito alla Repubblica, ognuno nasconde terribili segreti, ma, quando il pericolo incomberà su Venezia, il Doge non esiterà a reclutarli come spie...







Voto: 5/5

Non so se mi seguite da abbastanza tempo da ricordare i miei scleri per ogni nuovo libro di Virginia de Winter che usciva in libreria, ma in ogni caso posso assicurarvi che non sono mancati per questo suo nuovo gioiellino.

La Spia del Mare ci porta in un setting completamente diverso rispetto alla serie di Black Friars - ambientata in un passato immaginario, che ruba da epoche diverse - e anche dal Cammeo di Ossidiana - che ci portava nella Londra ottocentesca. Qui siamo a Venezia, nella Repubblica Serenissima, in date che oscillano tra 1741 e 1746 e il romanzo si apre con quattro baldi giovani apparentemente molto uniti e alla ricerca di qualcosa. Successivamente la scena torna a cinque anni prima, e la nostra protagonista Cordelia, una spia inglese al soldo del suo stesso padre, entra in campo.

Sarà scontato, ma io ve lo dico lo stesso: sembrava di stare lì. Lo stile di Virginia, ricco come lo ricordiamo tutti, ti tira piano piano nella storia e non ti lascia andare. Avrei voluto dire che ci catapulta nella trama, ma non è vero. Ad alcuni, per esempio, lo stile potrebbe risultare un po' ostico e quindi impiegarci di più a ingranare con la lettura. Ad ogni modo, una volta dentro non vi stancherete mai della Venezia settecentesca. Potreste anche sentire lo sciabordio dell'acqua mossa dalle gondole mente voltate le pagine.
Ad ogni modo Venezia è una delle protagoniste assolute del romanzo, lo noterete durante la lettura, e anche se non ci siete mai stati una volta finito il libro vi sembrerà di averlo fatto.

Come al solito, e grazie al cielo, Virginia ci intrattiene con diversi personaggi dalle molte sfaccettature. Le due gemelle Giustinian per prime, due facce di una stessa medaglia, anche se noi conosceremo meglio solo una delle due (peccato, io vorrei tanto un libro su Cassandra!). E poi Cassian, tormentato dalla guerra in cui ha combattuto in India; Manuel, lo spagnolo di cui tanto si chiacchiera; Alain, più vicino al mondo dei morti che a quello dei vivi ed incredibilmente interessante; Giacomo, donnaiolo o forse solo un ragazzo dal cuore tenero, con l'innamoramento facile. E poi c'è James, che si vede pochissimo ma ho eletto a mio preferito, perché ha tutte le caratteristiche giuste: spia, inglese, biondo, leale... insomma, Vy, scrivici un libro anche su di lui!
Ce n'è per tutti i gusti, vi sfido a non trovarne neanche uno che vi piaccia (spoiler alert: è impossibile).

Ora l'attesa per questo volume è finita e io non so come occupare le giornate (ovviamente ignorando la pila di libri da leggere, il lavoro, l'università e i post da scrivere) quindi torno ad attendere una ipotetica notizia riguardante una nuova pubblicazione firmata da Virginia. Ci rivediamo alla prossima.


Con un bacio l'aveva condannata, con un bacio l'aveva risvegliata.

***
E ora vi riporto le domande che ho fatto a Virginia domenica 30 al Lucca comics! E' stato un onore conoscerla e abbracciarla (ripetutamente). E' una persona adorabile e, anche se lo sapevo già, ha confermato l'impressione che ne avevo avuto via internet.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere La Spia del Mare?
Guarda, a scrivere... ero anche in ritardo con la scadenza! Diciamo che a scriverlo avrò impiegato cinque mesi. Però considera che io lavoro tutto il giorno, quindi posso scrivere non ti dico nei ritagli di tempo ma appena ho un momento scrivo quello che riesco. Quello che mi ha portato veramente via tanto tempo (che poi non è neanche un portare via tempo perché per me è un piacere studiare) è il fatto che ho dovuto studiare tantissimo per La Spia del Mare. Più che altro perché io quel periodo lo conoscevo quanto lo conosciamo tutti, un po' di film, un po' di libri, però non è che io fossi esattamente specializzata, non sapevo nemmeno dove andare veramente a cercare. Fosse stato un libro sull'Inghilterra Vittoriana avrei saputo dove andare a prendere le cose, invece qui ho davvero dovuto cominciare come se fosse una tesi di laurea. Sono partita da un libro, ho letto la bibliografia, ne ho cercati altri... guarda, prima o poi pubblicherò la bibliografia sul mio blog. Voi non avete idea! Ero davvero lì con il catasto del 1741 per non sbagliare i nomi delle locande e delle Calli. Ho fatto tutto quello che potevo per essere più fedele possibile.

Domanda obbligatoria: qual è il tuo personaggio preferito della Spia del Mare?
Il mio personaggio preferito è Alain, e penso che si noti abbastanza. Perché è proprio il mio tipo di personaggio, a me piacciono questi personaggi un po' freddi in apparenza, che mostrano poco le loro emozioni, però dentro hanno un mondo. E quello di Alain è un mondo che abbiamo visto ed è abbastanza tormentato. E poi mi piacciono tanto i personaggi ambigui, non ci posso fare niente! E lui lo è proprio all'ennesima potenza.

Facciamo un giochino. Pronta? Prendi quattro personaggi della Spia del Mare e mettili nelle quattro case di Hogwarts (da vere fan ci siamo intese).
Vediamo un momento. Io metterei Cordelia in Serpeverde, e Cassandra in Grifondoro perché secondo me è il personaggio più coraggioso di tutto il libro. Alain lo mettere in Corvonero, perché è comunque uno studioso. Uhm, sono arrivata a tre e me ne manca uno... metterei Manuel a Tassorosso, perché è una persona che ha fatto della lealtà una parte fondamentale della sua vita.

Ultima domanda e poi smetto di rompere le scatole. Hai detto che Black Friars è la tua casa. Non è che per caso hai intenzione di tornarci?
Sì, quella è una cosa che voglio assolutamente fare perché mi manca. Io ho già pronte le trame (oddio, le trame... ho pronti i foglietti attaccati al frigorifero, come mio solito) di quelli che potrebbero essere i seguiti di Black Friars. In realtà dovrebbero partire da un punto di vista diverso, ma si ritrovano sempre i personaggi dei primi libri, perché non mi piace abbandonarli. E magari prima o poi trovo pure il tempo di scriverlo. Spero davvero di poterlo fare.
(Io e Virginia ci teniamo a sottolineare che i libri NON sono stati scritti e NON si è parlato di nessun tipo di pubblicazione. E' solo una cosa che le piacerebbe fare un giorno e a cui pensa a volte.)

2 commenti:

  1. Questo voglio assolutamente leggerlo *O*

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  2. Quanto voglio recuperare BF. Aspetto solo qualche occasione perché i prezzi sono altissimi, ma mi attira tutto di quest'autrice.

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