lunedì 4 aprile 2016

Recensione - La Città di Sabbia, di Laini Taylor

Ziri, faccio il tifo per te!
Titolo: La città di Sabbia
Autore: Laini Taylor
Pagine: 450
Prezzo: 14,50€
Casa Editrice: Fazi (LainYA)

Trama: 
La studentessa d'arte Karou ha finalmente le risposte che ha sempre cercato. Sa chi è e cosa è. Ma, insieme a questa scoperta, un'altra verità affiora in superficie, una realtà che la ragazza farebbe di tutto pur di ignorare: ha amato un ragazzo che le è nemico, lui l'ha tradita e per questo il suo mondo è sconvolto. Ora, in una kasbah dimenticata nel deserto del Marocco, Karou e i suoi alleati si preparano a uno scontro definitivo contro l'armata dei serafini e sotto la luce delle stelle plasmano creature di potente forza distruttiva. Akiva, legato dall'appartenenza all'esercito degli angeli, ma gravato da un profondo conflitto interiore, inizia a progettare un altro tipo di battaglia: quella per il riscatto. Per la speranza. Costellato da scene drammatiche, di segreti e di scelte impossibili, "La città di sabbia" porta i due protagonisti sui fronti opposti di una guerra antichissima che ha acquistato nuovo vigore.

Voto: 4/5
Dopo aver amato La Chimera di Praga (qui la mia recensione) non potevo che tuffarmi al più preso sul seguito, La Città di Sabbia
Essenzialmente: Karou è sparita da Praga, Zuzana non la vede da tempo e non sa dove sia, perché questa è nascosta in una Kasbah in Marocco, insieme alle chimere... ma soprattutto insieme al Lupo Bianco, la creatura più spregevole di tutte a mio avviso. Dall'altra parte ancora abbiamo invece il punto di vista di Akiva e della sua lotta al fianco degli Illegittimi, i serafini figli di Joram. 
Quindi abbiamo tre prospettive, quella umana di Zuzana e Mik, quella angelica di Akiva e i suoi fratelli e quella di Karou, l'ultima chimera che conosce il segreto di Sulphurus per ridare i corpi alle anime.
E diciamo anche che è un bel casino, perché nessuno capisce le ragioni degli altri e i malintesi sono più che evidenti, soprattutto nella parte finale e tra i due protagonisti.

Days of Blood and Starlight - titolo originale -  è anche il volume in cui compare quello che ho eletto a mio personaggio preferito di tutta la serie, Ziri il Fortunato. Ora, di Ziri sappiamo alcune cose: è l'ultimo dei Kirin, la stessa stirpe di Madrigal, a possedere il suo corpo originale; è incredibilmente fortunato, come il nome; conosceva Karou nella sua vita passata ed è incredibilmente buono e coraggioso, divertente e dolce. Io non posso fare a meno di fare il tifo per lui in ogni situazione in cui si trova, tranne quella in cui è innamorato, perché per quanto io trovi l'altro un po' apatico a volte, è ben chiaro ai miei occhi che quei due devono assolutamente stare insieme. 
Per quanto mi piace, sono pronta a scommettere che morirà. Succede sempre così con i miei personaggi secondari preferiti.

Le vicende di Karou, e la combriccola di Chimere, e di Zuzana sono quelle, a mio parere, più interessanti; mentre Akiva è statico, molto impersonale, non so... ha qualcosa che gli manca, in un certo senso. Forse è troppo distrutto dalla perdita del suo amore?
Voi non potete capire quanto io abbia amato la seconda parte di questo volume. Mentre la prima è essenzialmente lenta, non c'è altro modo per descriverla, e in realtà anche un tantino noiosa - soprattutto la parte riguardante lo schieramento degli Angeli - la seconda è un turbine di eventi ed emozioni. 
Ho avuto il cuore stretto per il panico durante tutti gli ultimi capitoli. Laini Taylor ha il vizio di svelarci tutto piano piano, e nel frattempo di farci preoccupare anche più del necessario.

Per quanto riguarda la scrittura io continuo a ripetere quello che avevo detto nella scorsa recensione: è uno stile armonioso, più complesso dei soliti urban fantasy/fantasy (o chiamateli come vi pare) e per questo anche più particolare e gradito. Sono stufa dei romanzi scritti con il linguaggio base di un bambino delle elementari, e la Taylor è una boccata d'aria fresca in questo senso.

Tanto tempo fa un angelo e un diavolo strinsero fra le mani un osso del desiderio.
E il suo schianto spaccò il mondo in due.

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