venerdì 30 dicembre 2016

Classifica 2016!

Eccoci arrivati al momento della verità :P

1. Quanti libri hai letto nel 2016?
58! Goodreads mi conferma che ho superato la mia sfida (50 libri) di 8 volumi. Chissà che io non decida di alzarla per il 2016 :P

2. Il miglior libro letto

Se mi seguite su instagram o su facebook sapete che io quest'anno ho trovato la mia nuova duologia preferita. Non ho amato niente quanto Wolf by Wolf (portato in Italia come Wolf dalla DeA), se non il suo seguito Blood for Blood, ancora più intenso e bellissimo. Non ve ne ho parlato sul blog perché mi è mancata la forza, ma se riesco vorrei parlarne in un video.


3. E il più brutto?
Mi dispiace, perché so che molti lo hanno amato, ma io non sono una fan de La notte che ho dipinto il cielo. Non è il libro peggiore che io abbia mai letto, ma non so, non l'ho apprezzato troppo sul momento e ora l'ho completamente dimenticato. Per fortuna non ho letto libri davvero davvero brutti quest'anno, quindi dovendo sceglierne uno...


4. Il più sorprendente?
Sul momento I nostri cuori chimici, di Krystal Sutherland, mi aveva lasciato l'amaro in bocca, ma più ci pensavo e più mi rendevo conto che era giusto così. Quindi sì, mi ha molto sorpreso questa lettura.

5. E il più deludente?
E per due anni di seguito il libro più deludente è quello in cui non riesco a capire dove l'autore vuole andare a parare, scelgo la ship sbagliata, il libro deraglia in una direzione sbagliatissima e una volta finito vorrei gettarlo dalla finestra. Grazie Wicked Lovely. Chi si fa avanti per il 2017?

6. La cover migliore dell'anno?
Ho amato questo libro tanto quanto la sua cover. So che a voi magari la copertina di Tutta la luce che non vediamo non sembra niente di che, ma adoro i colori e il panorama. Me lo attaccherei sulla porta per vederlo ogni mattina quando mi sveglio. E sicuramente la storia merita (secondo miglior libro dell'anno!). Insieme a questo, che mi è piaciuto moltissimo e ha una splendida cover c'è sicuramente And I Darken, uscito poco tempo fa per Fabbri.

7. Quella peggiore?
Se vi dico che questa cover non ha assolutamente nulla a che fare con la storia? Ecco.

8. Quali libri vorresti leggere nel 2017?
Troppi! Vorrei rileggere almeno una delle mie serie preferite (HP, Percy Jackson, Le cronache lunari...), voglio finalmente leggere Vita dopo vita, voglio mettere le mani su alcuni classici... e per quelli che usciranno nel 2017 abbiamo sicuramente Lord of Shadows, seguito di Lady Midnight; Passenger, di Alexandra Bracken che uscirà per Sperling; Wires and Nerve, la Graphic Novel seguito delle Cronache Lunari; Now I Rise, seguito di And I Darken e sicuramente altri che sto dimenticando!

9. Quanti erano fiction? E quanti non fiction?
Come al solito, quasi tutti fiction tranne un paio di saggi per l'università.

10. Quanti manga hai letto quest'anno?
Nessuno :(

lunedì 19 dicembre 2016

Recensione: And I Darken, di Kiersten White


«Quindi la domanda diventa: cosa sei disposta a sacrificare, figlia del drago? Cosa ti lascerai portare via per conquistare anche tu il potere?»

Titolo: Io sono buio
Autore: Kiersten White
Pagine: 480
Prezzo: 17,90€
Casa Editrice: Fabbri

Trama:
Una principessa non dovrebbe essere brutale. Ma Lada, figlia di Vlad Dracul, è diversa da ogni altra: affamata di potere fin da piccola, preferisce la lotta e i coltelli alle bambole. L’esatto contrario del fratello Radu, dolce, bellissimo e delicato come un bocciolo di rosa. Quando i due vengono lasciati in ostaggio dal padre, ancora bambini, al sultano dell’Impero Ottomano – prigionieri di un sovrano crudele e sottomessi a una cultura completamente diversa dalla propria – Lada inizia a progettare la sua spietata vendetta. Mentre la ragazza si prepara a combattere, il figlio del sultano Mehmed si mette tra lei e il fratello, spingendoli a diventare rivali. E in questo triangolo avvelenato forze potenti tendono gli animi: desideri di riscatto, gelosie tremende e un’ambizione sfrenata. Avvolta in un vortice di passioni turbinose, Lada si troverà di fronte alla scelta più difficile: portare a termine il suo piano o arrendersi all’unico nemico che forse non è in grado di sconfiggere, l’amore.

Voto: 4/5

Voi non potete capire quanto io abbia amato questo libro. Non so cosa mi sia preso, ma una volta riuscita ad entrare nella storia e a capire, più o meno, dove volesse andare a parare l'autrice non volevo più uscirne e 450 pagine non erano assolutamente abbastanza. Datemi il seguito ora. Per favore.

Ma andiamo con ordine e quindi la vera domanda è: di cosa parla questo libro? E', praticamente, la storia al contrario di Vlad III di Valacchia, Vlad l'Impalatore, Vlad il Sanguinario, anche conosciuto come Dracula (da Dracul, il suo patronimico), che tutti conosciamo come ispirazione per il noto personaggio. Ecco, noi abbiamo Lada (diminutivo di Ladislav), la versione femminile di Vlad, ma altrettanto brutale e spietata. L'unico vero problema è il suo essere donna, perché in un'epoca del genere le donne non contavano granché e Lada non rinuncia ad essere usata semplicemente come una moneta di scambio dal padre.
Ovviamente abbiamo ben chiaro chi sia la sua controparte, il suo completo opposto, differenza resa ancora più estrema dal legame di sangue: suo fratello Radu, delicato e gentile con tutti, gracile persino.
Altro personaggio fondamentale ai fini della storia è quello di Mehemed, terzo in linea di successione per diventare Sultano dell'Impero Ottomano e unico amico dei due, che però finirà per essere qualcosa di più per entrambi.

    «Durante la nostra prima notte di nozze, ti taglierò la lingua e la mangerò. Così entrambe le lingue che hanno detto sì al nostro matrimonio apparterranno a me, e sarò sposata soltanto a me stessa. Con tutta probabilità morirai soffocato dal tuo stesso sangue, e sarà un peccato, ma a quel punto io sarò marito e moglie insieme, e non diventerò una vedova da compatire.»

Insomma, la premessa è molto interessante, non trovate? 
E' molto bello anche riuscire a vedere che i personaggi crescono, maturano, ma in fondo in fondo il loro animo rimane uguale a quello di quando li conosciamo, molto piccoli se non appena nati: Mehemed vuole conquistare Costantinopoli, Lada vuole tornare in Valacchia, da lei considerata l'unica madre che abbia mai avuto, e Radu vuole proteggere ciò che gli è più caro. Il problema è che gli interessi di tutti si mettono in mezzo e le cose non sono semplici come può sembrare all'inizio.

Quello che più mi ha colpito, ed è anche la cosa che inizialmente non mi sembrava possibile perché entrare nella mentalità intricata del romanzo è piuttosto complicato all'inizio, è che una volta chiuso il libro non ne volevo uscire. Mi sarebbe servito avere subito il seguito a portata di mano, scoprire tutto quello che dovevo scoprire e poi ricominciare la lettura da capo. Il mondo di Lada e Radu, e i suoi personaggi complessi, mi ha conquistata e non volevo più lasciarlo andare.

«Non Dragwlya» disse. «Lada Dracul. Non sono più la figlia del drago.» 
Alzò il mento e puntò lo sguardo sull’orizzonte. «Il drago sono io.»

mercoledì 7 dicembre 2016

Una Settimana con Zafòn | Il Prigioniero del Cielo















Titolo: Il Prigioniero del Cielo
Autore: C. R. Zafòn
Pagine: 349
Prezzo: 14,00€
Casa Editrice: Mondadori

Trama:
Nel dicembre del 1957 un lungo inverno di cenere e ombra avvolge Barcellona e i suoi vicoli oscuri. La città sta ancora cercando di uscire dalla miseria del dopoguerra, e solo per i bambini, e per coloro che hanno imparato a dimenticare, il Natale conserva intatta la sua atmosfera magica, carica di speranza. Daniel Sempere - il memorabile protagonista di "L'ombra del vento" è ormai un uomo sposato e dirige la libreria di famiglia assieme al padre e al fedele Fermín con cui ha stretto una solida amicizia. Una mattina, entra in libreria uno sconosciuto, un uomo torvo, zoppo e privo di una mano, che compra un'edizione di pregio di "Il conte di Montecristo" pagandola il triplo del suo valore, ma restituendola immediatamente a Daniel perché la consegni, con una dedica inquietante, a Fermín. Si aprono così le porte del passato e antichi fantasmi tornano a sconvolgere il presente attraverso i ricordi di Fermín. Per conoscere una dolorosa verità che finora gli è stata tenuta nascosta, Daniel deve addentrarsi in un'epoca maledetta, nelle viscere delle prigioni del Montjuic, e scoprire quale patto subdolo legava David Martín - il narratore di "Il gioco dell'angelo" - al suo carceriere, Mauricio Valls, un uomo infido che incarna il peggio del regime franchista...

L'ultima volta che ho scritto una recensione del Prigioniero del Cielo non si sapeva ancora nulla della pubblicazione del quarto libro, cioè Il labirinto degli spiriti. Ma adesso siamo qui a festeggiare proprio questo e non potrei esserne più felice. 

Il Prigioniero del Cielo ci ha riportati a Barcellona, in una storia che si intreccia tra il presente e il passato di uno dei personaggi più amati di questa tetralogia: Fermìn Romero de Torres. Ci ha fatti morire dalle risate, ci ha guidati mentre guidava Daniel e ogni tanto ha anche sganciato qualche perla di saggezza, quindi ritrovarlo e scoprire qualcosa in più su di lui è stato un piacere per me.
In più scopriremo qualcosa di più anche sul Gioco dell'Angelo e del suo protagonista, David, attraverso gli occhi di Daniel.

In questa vita si perdona tutto, tranne dire la verità.


Ad una prima lettura ricordo di non essere rimasta soddisfatta, per il semplice fatto che niente sarà mai L'Ombra del Vento, uno dei miei libri preferiti in assoluto, uno di quelli a cui penserei seriamente alla domanda "Ma se dovessi portare solo un libro su un'isola deserta...", e di conseguenza è anche molto difficile batterlo. Mi capite?

In un certo senso mi sono anche chiesta perché, perché, perché mai Zafòn avesse deciso di continuare a raccontare la loro storia. Perché andare avanti quando evidentemente non era il caso, perché la stessa magia del primo volume non si poteva ricreare. Ma ora mi riscopro a voler dare una nuova possibilità a tutto, in particolare al Labirinto degli Spiriti, che leggerò a breve per la prima volta, perché sentire l'autore parlare è stato davvero illuminante e sono contenta di aver avuto questa opportunità domenica 4. Chi mi segue su facebook probabilmente ha visto qualche foto.

Il destino non fa visite a domicilio, bisogna andarlo a cercare.


Quindi andiamo, Zafòn non si può abbandonare così. Tutti in libreria a prendere il nuovo libro. Spero di potervene parlare al più presto!

venerdì 2 dicembre 2016

Una Settimana con Zafòn | Il Gioco dell'Angelo















Oggi parliamo del secondo romanzo, che però è il prequel!

Titolo: Il Gioco dell'Angelo
Autore: Zafòn
Pagine: 466
Prezzo: 14,00€
Casa Editrice: Mondadori

Trama:
Nella tumultuosa Barcellona degli anni Venti, il giovane David Martín cova un sogno, inconfessabile quanto universale: diventare uno scrittore. Quando la sorte inaspettatamente gli offre l'occasione di pubblicare un suo racconto, il successo comincia infine ad arridergli. È proprio da quel momento tuttavia che la sua vita inizierà a porgli interrogativi ai quali non ha immediata risposta, esponendolo come mai prima di allora a imprevedibili azzardi e travolgenti passioni, crimini efferati e sentimenti assoluti, lungo le strade di una Barcellona ora familiare, più spesso sconosciuta e inquietante, dai cui angoli fanno capolino luoghi e personaggi che i lettori de "L'ombra del vento" hanno già imparato ad amare. Quando David si deciderà infine ad accettare la proposta di un misterioso editore - scrivere un'opera immane e rivoluzionaria, destinata a cambiare le sorti dell'umanità -, non si renderà conto che, al compimento di una simile impresa, ad attenderlo non ci saranno soltanto onore e gloria.




Ammetto che, purtroppo, Il Gioco dell'Angelo è il libro di Zafòn che ho amato meno di tutti. E i 
motivi sono svariati, ma gli riconosco anche diversi pregi.

Una delle cose principali è che, secondo me, gli manca la magia che portava con sé la storia dell'Ombra del Vento. Infatti, benché anche nell'Ombra del vento gli episodi macabri non mancassero, nel Gioco dell'Angelo ho sempre trovato tutto molto oscuro e maligno, con una storia che esce dal reale e sfocia nella magia oscura. Nell'Ombra del Vento, per quanto gli elementi potessero essere bizzarri, tutto viene - più o meno - spiegato in maniera logica (non è il Diavolo che Daniel vede alla finestra, uscito dal libro, ma semplicemente Julian che cede al suo lato teatrale, ad esempio) mentre in questo secondo volume è tutto un po' meno logico e un po' più complicato. E, sarà che sono ancora legata alla stessa opinione della prima volta in cui l'ho letto a 14 anni, ma non era quello che mi aspettavo.

Entrai nella libreria e aspirai quel profumo di carta e magia che inspiegabilmente a nessuno era ancora venuto in mente di imbottigliare.

Al contrario, però, ho apprezzato il tentativo di Zafòn di ritornare a parlare di libri in maniera diversa rispetto a quella che l'aveva portato al successo nel 2001 creando una storia effettivamente differente, senza copiare da sé stesso, benché ci sia qualche rimando a Dorian Gray secondo me. Questa volta non ci troviamo nei panni di un lettore, alla ricerca del suo autore preferito, ma di uno scrittore, alla ricerca del romanzo perfetto.


La gente normale mette al mondo dei figli; noi romanzieri dei libri. Siamo condannati a metterci la vita, anche se quasi mai ce ne sono grati. Siamo condannati a morire nelle loro pagine e a volte perfino a lasciare che siano loro a toglierci la vita.


Un'altra cosa che mi è piaciuta sì e no è il cast di personaggi. Ho odiato, dalla prima all'ultima pagina, il personaggio di Cristina: nessuno può essere tanto insopportabile quanto lei. Al contrario Isabella compensa, dolce e amorevole, nel suo angolo di libro. Ovviamente Isabella è anche il ponte che collega questo volume, ambientato negli anni Venti, al precedente, che ritraeva gli anni Cinquanta, in quanto è proprio lei la madre di Daniel Sempere, mio amato protagonista dell'altro romanzo.


"Sai qual è il bello dei cuori infranti?" Domandò la bibliotecaria. Scossi la testa. "Che possono rompersi davvero soltanto una volta. Il resto sono graffi."


giovedì 1 dicembre 2016

Una settimana con Zafòn | L'Ombra del Vento














In occasione dell'uscita del nuovo, e ultimo, volume di questa tetralogia torno a parlarvi di uno dei miei autori preferiti: Carlos Ruiz Zafón.
Iniziamo dal libro a me più caro, L'Ombra del Vento.

Titolo: L'Ombra del vento
Autore: C. R. Zafòn
Pagine: 420
Prezzo: 12,00€
Casa Editrice: Mondadori

Trama:
Una mattina del 1945 il proprietario di un modesto negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, nel cuore della città vecchia di Barcellona al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo in cui migliaia di libri di cui il tempo ha cancellato il ricordo, vengono sottratti all'oblio. Qui Daniel entra in possesso del libro "maledetto" che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un labirinto di intrighi legati alla figura del suo autore e da tempo sepolti nell'anima oscura della città. Un romanzo in cui i bagliori di un passato inquietante si riverberano sul presente del giovane protagonista, in una Barcellona dalla duplice identità: quella ricca ed elegante degli ultimi splendori del Modernismo e quella cupa del dopoguerra.


Esistono carceri peggiori delle parole.

Non riesco mai a parlare in modo soddisfacente di questo libro, per il semplice fatto che quando devo parlare di uno dei miei libri preferiti mi impappino e non so mai da dove cominciare. Quindi siate pazienti e non mi giudicate, cercherò di fare del mio meglio.

L'Ombra del Vento offre uno dei cast di personaggi migliore di cui io abbia mai letto: Daniel, da ragazzino che ha perso la madre a giovane uomo sulle tracce di un mistero da risolvere; Fermìn, senza la cui simpatia e perle di saggezza non saprei proprio dove sarebbe finito il libro; Julian, profondamente ferito e senza più niente a cui aggrapparsi; tante donne meravigliose che, anche se meno presenti, sono ugualmente fondamentali.

A volte è più facile confidarsi con un estraneo. Chissà perché. Forse perché un estraneo ci vede come siamo realmente, e non come vogliamo far credere di essere.

Ma oltre ai personaggi, una parentesi va assolutamente aperta per le ambientazioni. Zafòn è il motivo per cui io voglio, da anni ormai, visitare Barcellona (ovviamente seguendo anche i luoghi che lui cita nei libri, perché sì). E non solo la bellissima e distrutta Barcellona degli anni 50, ma anche il famosissimo Cimitero dei libri dimenticati, dentro cui è così facile perdersi da aver quasi paura ad entrare (ma ovviamente noi tutti amanti dei libri vorremmo dargli una sbirciatina).

Ed è proprio qui che inizia questo libro che parla di libri. Con un piccolo Daniel che, per la prima volta in vita sua e noi con lui, entra al Cimitero dei libri dimenticati e trova quello che sarà il libro della sua vita, ma di cui nessuno sa niente e del cui autore non si ha traccia. Le cose si complicano quando Daniel inizia a vedere un personaggio che pare uscito dal romanzo, e forse le sue ricerche sono andate troppo in là per tornare indietro.

Nel momento in cui ti soffermi a pensare se ami o no una persona, hai già la risposta.

Ultima nota, che rende il romanzo sempre più bello ogni volta che lo leggo, è lo stile di Zafòn. Frasi in cui perdersi, descrizioni che ti portano alle narici l'odore della carta e dietro gli occhi chiusi le strade acciottolate della città spagnola.

Esistiamo fintanto che siamo ricordati.

mercoledì 30 novembre 2016

Blogtour | Magnus Chase e il Martello di Thor - Cosa ci aspettiamo?



Eccoci qui con un nuovo Blogtour! Siete pronti a parlare di Magnus Chase con noi? 

Avevo amato il primo volume di Magnus Chase e spero davvero che il secondo non mi deluda, ma già all'epoca mi ero posta qualche domanda sui seguiti, quindi ora vi parlo di qualche aspettativa e qualche mia teoria. Iniziamo?

***

Un tratto distintivo per tutti i protagonisti di Riordan, è quello di dirci chiaro e tondo quale sia il loro cibo preferito. Prendete Percy, che ama tutto ciò che è blu. Beh, Magnus continua a parlare di questi magici, magnifici, stupendi falafel... e quasi quasi anche a me viene voglia di mangiarne uno! Chissà se ricorreranno spesso anche questa volta.

Ma parliamo di cose più serie: ancora più caratteristiche in Riordan sono le spalle, e qui ne abbiamo diverse. In primis Blitz e Hearth, che sono con Magnus fin dal principio, fin da quando aveva deciso di fuggire e diventare un senzatetto, e che sono quasi come delle figure genitoriali per lui.
Il mio punto è questo: pareva che i due avessero chiuso con Magnus alla fine del primo libro, come se si fossero realizzati, uno è andato a studiare la magia insieme all'Ordine di Odino e l'altro ha il nuovo negozio. Ma possibile che Magnus rimanga senza spalle? Certamente dovrà esserci un modo per farli tornare, non vi pare? Oppure il piano di Rick, innovativo questa volta, è quello di introdurre nuovi personaggi ad ogni libro? Chissà.

Tranquilli, non mi sono dimenticata di Sam! Anzi, una delle domande che più mi assilla riguarda proprio lei. So che, appena mi sentirete, inizierete a giudicarmi perché sono "sempre la solita" e "penso solo alla coppia" (cosa non vera, tra l'altro). Ma è una domanda legittima, quindi io la pongo comunque. Ed eccoci: Sam e Magnus si metteranno insieme? Non fraintendetemi, non ci spero particolarmente, non li shippo, niente di niente. Ma, c'è un ma. Riordan ha la strana abitudine di trovare una fidanzata o un fidanzato a tutti (e non ditemi che non è vero, perché vi basta leggere gli Eroi dell'Olimpo in cui anche i sassi trovano l'anima gemella - side note: Rick, il fidanzato me lo trovi tu?) e mi pare parecchio strano che qui non ci sia alcun accenno a tutto ciò. L'opzione più plausibile sarebbe Sam, no? Però lei era così convinta di dover, e voler, sposare il suo ragazzo dei falafel e, anche se la cosa mi era sembrata leggermente forzata da parte sua, potrebbe benissimo essere la verità e a quel punto magari Sam non tornerà neppure in questo nuovo romanzo. Voi ci avevate pensato?
Ed allo stesso tempo Sam, in quanto figlia di Loki, deve per forza essere la chiave, il punto di svolta, l'arma segreta per superare le perfidie che sua padre ha, quasi sicuramente, in serbo per Magnus. No?

Ancora due punti. Una persona che sono davvero curiosa di ri-vedere, perché così diversa da come la Marvel ce l'ha mostrata, è sicuramente Thor. Insomma, dai che lo state pensando anche voi!

Ultima, ma non per importanza, viene Annabeth, il mio alter ego, il mio spirit animal (o character?), e anche uno dei miei personaggi preferiti di sempre. Dopo la grande confessione alla fine del primo volume, quella lunga chiacchierata tra lei e Magnus in cui si sarebbero dovuti raccontare tutto a proposito dei loro genitori divini, ci sarà ancora spazio per lei in questa trilogia? Io lo spero, perché adoro le saghe che si intrecciano, ma chi lo sa...




***
Dove eravamo rimasti? - My Crea Bookish Kingdom
Cosa ci aspettiamo? - Il Castello tra le Nuvole
Mitologia Norrena - Devilishly Stylish
I Protagonisti di Riordan - She Was in Wonderland
La Diversità in Riordan - I libri sono un antidoto alla tristezza
Ti copriamo noi le spalle! - Liber Arcanus
Test: Chi è il tuo genitore divino? - Oh ma che ansia

lunedì 28 novembre 2016

Speciale La Spia del Mare | Una domanda a Virginia de Winter

Lo Speciale è giunto al temine ed è ora di tirare le fila!
Ma prima di tutto, vi lascio i dettagli del libro che non fa mai male!

Titolo: La spia del mare
Autore: Virginia de Winter
Pagine: 408
Prezzo: 19,00€
Casa Editrice: Mondadori

Trama: È il 1741. Mentre la scintillante e cosmopolita Repubblica di Venezia si prepara per le celebrazioni del Carnevale, una spia inglese di nome Cordelia Backson si mette sulle tracce di un feroce gruppo di assassini che celano la loro identità dietro le maschere della Commedia dell'Arte. Cordelia è bella e pericolosa, in grado di maneggiare ogni tipo di arma, esperta di combattimento e di intrighi politici, ma ancora ignora che qualcuno progetta la distruzione della Serenissima. E che l'uomo a capo di questo efferato complotto è profondamente legato alla sua vita e a quella di ogni singolo componente della sua famiglia - i Giustinian. Sarà proprio ricostruendo ciò che è accaduto in passato che Cordelia si troverà a sciogliere gli enigmi che coinvolgono i suoi genitori e la sua gemella Cassandra. Ma a tormentarla c'è anche altro: Cassian D'Armer, un giovane uomo alto e bruno di sconvolgente bellezza, il cui sguardo fiero e cupo intimidisce chiunque tenti di avvicinarlo e che il caso ha messo sulla sua strada. Sarà Cassian ad accompagnarla nella sua missione insieme a tre amici: Alain de Mortemart, un aristocratico francese fuggito dalla corte di Versailles, il giovane abate Giacomo Casanova, libertino impenitente, e un nobile spagnolo in esilio volontario. Nessuno di loro è un cittadino gradito alla Repubblica, ognuno nasconde terribili segreti, ma, quando il pericolo incomberà su Venezia, il Doge non esiterà a reclutarli come spie...

Eccovi i link a tutte le tappe, se foste curiosi:


31 Ottobre - Il Castello tra le Nuvole
2 Novembre - Reading and Tiffany's
4 Novembre - My Crea Bookish Kingdom
7 Novembre - Liber Arcanus
9 Novembre - L'antro di Aredhel
11 Novembre - New Adult Italia
14 Novembre - Bookish Advisor
16 Novembre - Il Sospiro del Muflone
18 Novembre - La Bella e il Cavaliere
21 Novembre - Please Another Book








La vincitrice della cioccolata è Charlotte! 
Dovrai contattare Martina di Liber Arcanus che ti invierà il premio :)

E ora vi lascio due cose per concludere questa esperienza insieme, che spero vi sia piaciuta! La prima è la mia domanda a Virginia...

Abbiamo parlato spesso, anche qui sul blog, del tuo amore per la musica e dell'importanza che ha per te. C'è qualche canzone particolare che ti ha ispirata o accompagnata nella scrittura? "Senza musica non si vive, concordo. I momenti in cui mi vengono le idee migliori sono in metropolitana, con gli auricolari piantati nelle orecchie ma a volume così alto da rendere generosamente partecipi tutti gli astanti di quello che sto ascoltando. In questo caso i Nightwish sono stati sempre compagni nel modellare caratteri e situazioni, Vivaldi nel tratteggiare i magnifici paesaggi veneziani. Sono ossessionata da La Tempesta di Mare, mi esplode nel petto ogni volta che l'ascolto."

E poi questo adorabile segnalibro dedicato a Cassandra, creato da Tania, che potete scaricare e stampare (io lo farò di sicuro!)

venerdì 25 novembre 2016

Blogtour "Guida al Giro del Mondo" | Focus on... Lisbona


Chi non ha sognato di fare il giro del mondo una volta nella vita? 
Questa è la storia di due amici che decidono di farlo per davvero, a bordo di una Renault 4 immatricolata nell’89. 
Da Ventimiglia a Zanzibar passando per Lisbona, Buenos Aires, Tokyo, Saigon, il succedersi delle tappe diventa un racconto picaresco fatto di luoghi noti e sconosciuti, incontri, scoperte e contrattempi... 
Ogni giro del mondo è unico e irripetibile, proprio come il viaggio che ognuno fa attorno alla propria vita, e lì non c’è guida che tenga. Romanzo, reportage, novella di viaggio, autofiction, parodia: "Guida al giro del mondo" è anche un girovagare attorno alle giurisdizioni della scrittura in una sequenza dipanata dal caso, dove ogni tanto s’intravede un filo conduttore. 
Ma forse è solo un’impressione.



Oggi vi mostro un libro uscito ieri per Bompiani: Guida al giro del mondo, di Nanni Delbecchi!


A parlarvi di Lisbona arrivo io, che sono da una vita di visitare Spagna e Portogallo ma ancora non ne ho avuto l'occasione!

Facendo qualche ricerchina, devo dire che i posti da vedere a Lisbona sono proprio tanti. Ma iniziamo da qualcosa che su questo blog proprio non può mancare: un Castello!
Eh sì, queste sono le mura del Castello di Lisbona, anche chiamato Castello di São Jorge, uno dei principali siti turistici della città (io di sicuro andrei dritta a visitarlo). Sembra che il sito fosse già abitato nel VI secolo, quindi immagino che ci sia moltissimo da dire sulla sua storia, compreso un terremoto nel 1700 che lo danneggiò gravemente.

Altro luogo che ha catturato subito la mia attenzione è la Torre di Belem. A seconda del lato da cui la si guarda sembra posta sulla terraferma oppure sull'acqua, ma in ogni caso trovo che abbia un grande fascino. Fu costruita nei primi anni del XVI secolo e si possono osservare diversi stili architettonici. Inoltre, è stata dichiarata patrimonio mondiale dell'UNESCO.


E poi c'è anche la Cattedrale di Lisbona, costruita nel 1150 dal vescovo, dopo che la città fu sottratta ai Mori, sul suolo dove prima sorgeva una Moschea




Lo so, lo so, sono un po' fissata con i palazzi e l'architettura (sono le prime cose che noto quando viaggio e dopo anni e anni di storia dell'arte non posso fare a meno di osservarli attentamente), quindi vi lascio con una splendida e coloratissima veduta di Lisbona, perché la città è anche questo.




Piccola parentesi: visto che siamo tutti lettori, da queste parti, volevo ricordarvi che uno scrittore amato da molti è nato proprio a Lisbona. Eh sì, parlo di Josè Saramago, premio Nobel per la letteratura nel 1998, autore di Cecità, Il viaggio dell'elefante e tantissimi altri libri e opere.

Vi lascio un estratto in cui si parla di Lisbona nel libro, una parte che mi ha fatto sorridere perché spesso noi lettori ci sentiamo dire "Ho visto il film" alla domanda "Ma l'hai letto?".

“Sono d’accordo, Lisbona è unica. Non mi stupisce che Tabucchi se ne sia innamorato.” 
“Tabucchi chi? Il commercialista?” 
“No, lo scrittore.” 
“Ah, mi pareva. Certo, certo. Antonio Tabucchi, Sostiene Pereira...” 
“L’hai letto?” 
“Ho visto il film. Comunque l’unico appunto che posso fare a Lisbona è che finora non ho visto nemmeno una pista ciclabile.”

Ho avuto anche la possibilità di fare una domanda all'autore in persona, quindi leggete qui sotto!

Tra tutti i luoghi citati nel romanzo, quale personalmente ti ha maggiormente colpito?
La zona demilitarizzata al confine tra la Corea del Nord e la Corea del Sud, divenuta la principale attrazione turistica di Seul. Un confine immaginario, perché non ci sono muri, ma più forte e invalicabile di qualsiasi altro.


Le avete seguite tutte le tappe? Qui i blog che li hanno ospitati: Devilishly Stylish, Jess in Wonderland, We found wonderland in books e Words of Books.

giovedì 24 novembre 2016

Segnalazione: Il serpente di fuoco, di Sara Bosi e Massimiliano Prandini


Titolo: Il serpente di fuoco
Autore: Sara Bosi e Massimiliano Prandini
Pagine: 218
Prezzo: 3,99E (eBook)
Casa Editrice: Delos Digital


Trama:
Per mille anni il Popolo del Sole ha vissuto isolato nel deserto rifiutando la violenza del mondo, ma ora la sorgente che ha garantito loro pace e prosperità minaccia di disseccarsi.
Solo un antico rito può salvare Città del Sole. Sono necessari un sacrificio e un assassino: il sangue del primo farà sgorgare l'acqua e la punizione del secondo terrà in vita la sorgente per i prossimi mille anni. Ma per resistere ai tormenti che lo attendono, l'assassino deve essere vestito con la pelle del Serpente di Fuoco, un animale mitico che nessuno a memoria d'uomo ha mai visto. Amber ha quindici anni e non è mai uscita dal palazzo cisterna che fornisce acqua alla città, il suo compito è curare il Giardino dell'Ombra, un orto officinale attraverso cui il Re, suo padre, cura le malattie del popolo. Dammar è un esploratore, passa la maggior parte del tempo a verificare i confini del deserto per sincerarsi che nulla disturbi l'isolamento del Popolo del Sole e coltiva in segreto un'amicizia che va contro le leggi della sua gente. Amber e Dammar non si conoscono, ma il disseccarsi della sorgente li condanna a essere sacrificio e assassino, un destino a cui pare impossibile sfuggire. Ma se nessuno ha mai visto il Serpente di Fuoco, sarà davvero necessario completare il rito per salvare Città del Sole?   


Gli Autori:
Sara Bosi e Massimiliano Prandini fanno parte del laboratorio di scrittura Xomegap, con cui hanno pubblicato alcune raccolte di racconti e la trilogia fantasy di Finisterra composta da "Le sorgenti del Dumrak", "Il risveglio degli Obliati" (vincitore del Premio Cittadella 2014) e "L'ultimo eroe" (vincitore del Trofeo Cittadella e finalista al Premio Italia 2015). Il "Serpente di Fuoco" è la prima delle" Cronache di Murgo il Ramingo", una serie di romanzi autoconclusivi il cui filo conduttore è il diario in cui Murgo descrive i suoi viaggi e i popoli che vi ha incontrato.  

martedì 22 novembre 2016

Blogtour | DreamCast - I nostri cuori chimici


Trovate QUI la mia recensione del libro! Curiosi?


Trama: Henry Page ha 17 anni e non si è mai innamorato. Paradossalmente, la colpa è del suo inguaribile romantici­smo: Henry è da sempre così aggrappa­to al sogno del Grande Amore da non aver lasciato spazio alle cotte che da anni elettrizzano le vite dei suoi amici. Non è una scena da film nemmeno il primo incontro con Grace Town: Grace cammina con il bastone, porta vesti­ti da ragazzo troppo grandi per lei, ha sempre lo sguardo basso. Complice il giornale della scuola, Henry se la ritro­va vicina di scrivania, e presto preci­pita nella rete gravitazionale di Grace, che più conosce, e più diventa un mi­stero. Grace ha ovviamente qualcosa di spezzato e questo non fa che attira­re Henry, convinto di poterle ridona­re quel sorriso che fino a pochi mesi prima la accompagnava ovunque. Ma forse il Grande Amore è più amaro di quanto i romantici credano


Oggi vi propongo il DreamCast dedicato al libro, speriamo vi piaccia!

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Iniziamo?


Io per la protagonista femminile, Grace Town, ho subito pensato a Cara Delevingne, che sicuramente conoscerete in quanto modella e protagonista del film di Città di Carta. Non sono una sua grande fan, ma appena ho letto la descrizione non ho potuto immaginare nessun altra. 

"Grace indossava abiti da ragazzo dalla testa ai piedi. Non parlo dello stile da maschiaccio tipico delle skater, ma di veri e propri vestiti da ragazzo troppo grandi per lei: i jeans che in teoria avrebbero dovuto essere aderenti erano tenuti su ai fianchi da una cintura. Nonostante fosse solo metà settembre, in- dossava maglione, camicia a quadri e berretto di lana, e una collanina di cuoio con un ciondolo a forma di ancora. I capelli, biondi, erano spettinati e tagliati male, la pelle era giallognola." - pag. 6

Questa è stata difficile. Nella mia mente, Henry è un miscuglio di personaggi diversi: lui si descrive come un giovane Piton ma io lo immaginavo come un giovane Johnny Depp con i capelli lunghi di Ben Barnes. 
"Avevo diciassette anni, ed ero un ragazzo strano, allampanato, il tipo che potresti scritturare per la parte di un giovane Keanu Reeves se avessi già speso buona parte del tuo budget per una pessima animazione in CGI  e il servizio di catering per la troupe. [...] Avevo i capelli neri, che tenevo lunghi fino alle spalle, e avevo sviluppato una certa predilezione per il giaccone sportivo che mio padre usava negli anni Ottanta. Ero un incrocio, possiamo dire, tra una Summer Glau in versione maschile e il Piton di Harry Potter. Togli il naso adunco, aggiungi le lentiggini, et voilà: la ricetta perfetta per ottenere me, Henry Isaac Page." - pag. 9


Su Murray Finch, l'amico di Henry, ho dovuto riflettere un pochino, ma alla fine Chord Overstreet ha deciso per me, e sicuramente se seguivate Glee ve lo ricordate.
"Murray Finch, diciassette anni, australiano. Alto, abbronzato e muscoloso, capelli biondi ricci alle spalle e baffi trasandati da adolescente. I suoi genitori erano immigrati negli Stati Uniti sei anni prima, ma Muz somigliava (di proposito) a Steve Irwin, il cacciatore di coccodrilli." - pag. 28



Per Lola ci ho visto bene una Zoe Kravitz, uscita giusta giusta da Divergent.
"Lola Leung, diciassette anni. Pelle scura, occhi scuri, capelli scuri (tagliati corti). Vicina della porta accanto da sempre, si autodefiniva una “tripla minaccia di diversità”: metà cinese da parte di padre, metà haitiana da parte di madre, e cento per cento omosessuale." - pag. 29
Io non so quanti di voi seguano NCIS, ma appena viene nominata Sadie, la sorella del protagonista, scienziata e un po' particolare, mi è saltata in mente Abby Sciuto. Neanche Pauley Perrette che la interpreta, ma proprio il personaggio!
"Sadie aveva dodici anni più di me, era una famosa neuroscienziata e in genere era considerata la figlia perfetta e insieme la pecora nera della famiglia. Ci somigliavamo molto: capelli neri, occhi appena sporgenti, fossette quando sorridevamo. Solo che Suds era lievemente più all’avanguardia di me, grazie al piercing al naso, al braccio tatuato e agli intricati capelli rasta, tutti ricordi dei suoi anni da adolescente difficile." - pag. 25

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Qui vi lascio il calendario delle altre tappe, mi raccomando, passate a leggerle!



lunedì 21 novembre 2016

Recensione - I nostri cuori chimici, di Krystal Sutherland

Questo libro mi ha spezzato un po' il cuore. 
Ma va bene così.
Titolo: I nostri cuori chimici
Autore: Krystal Sutherland
Pagine: 350
Prezzo: 17,00€
Casa Editrice: Rizzoli

Trama:
Henry Page ha 17 anni e non si è mai innamorato. Paradossalmente, la colpa è del suo inguaribile romantici­smo: Henry è da sempre così aggrappa­to al sogno del Grande Amore da non aver lasciato spazio alle cotte che da anni elettrizzano le vite dei suoi amici. Non è una scena da film nemmeno il primo incontro con Grace Town: Grace cammina con il bastone, porta vesti­ti da ragazzo troppo grandi per lei, ha sempre lo sguardo basso. Complice il giornale della scuola, Henry se la ritro­va vicina di scrivania, e presto preci­pita nella rete gravitazionale di Grace, che più conosce, e più diventa un mi­stero. Grace ha ovviamente qualcosa di spezzato e questo non fa che attira­re Henry, convinto di poterle ridona­re quel sorriso che fino a pochi mesi prima la accompagnava ovunque. Ma forse il Grande Amore è più amaro di quanto i romantici credano.

Voto: 4/5
Mi ci è voluto un attimo per raccogliere tutti i pensieri su questo libro. Ho mandato audio e messaggi a chiunque per cercare di esprimermi, e ora ve ne parlo al meglio, o almeno lo spero. 

Ci sono così tanti aggettivi per descrivere questo libro che non so da quale partire, quindi ora ve li scrivo tutti e poi li analizziamo uno alla volta: dolce, triste, divertente e macabro. 
Dolce, perché alla fine si tratta del primo amore del protagonista, Henry Page, e quindi lui ce la mette tutta per aggiustare la situazione. 
Ma allo stesso tempo è triste, perché Grace è una ragazza a pezzi, un fantasma, e anche se lui non se ne rende conto, perché la verità ha bisogno di tempo (cit. Alias), forse non può essere aggiustata.
Divertente, perché i nostri protagonisti hanno dei momenti buoni, si costruiscono battute che capiscono solo loro, e i riferimenti alla cultura pop di oggi non mancano. Piacerà a qualunque nerd: i titoli di videogiochi, film e libri si sprecano. D'altra parte, sia Henry che Grace sono ottimi scrittori.
Ma anche macabro, perché la verità su Grace è più dura di quello che Henry riesce a capire all'inizio e tutti i piccoli dettagli che la rendono particolare - vestirsi da maschio, camminare con un bastone, avere una macchina ma non guidarla - in realtà hanno un significato più profondo, una volta compresa la sua storia.

Our Chemical Hearts - titolo originale  - non è solo la storia di Grace ma è, prima di tutto, la storia di Henry, l'ultimo dei Romantici e voce narrante del libro. E' la storia del suo primo amore, del suo primo anno come capo redazione del giornale, di una delle più grandi delusioni della sua vita. Ma grazie a questa storia Henry, nerd tra i nerd e futuro scrittore, grazie a tante cose capisce che a volte è necessario andare avanti.
Henry è accompagnato da due personaggi, tanto vicini a lui che potrebbero essere suoi fratelli, e sono i suoi migliori amici: Lola e Murray. Credo davvero che senza di loro Henry non avrebbe retto granché il peso di quella situazione. E poi una sorella maggiore che non vede l'ora di dargli consigli sulla parte tecnica, chimica, dell'innamoramento. 

Il suo problema principale, a cui però non vuole rinunciare, è che fino ad ora ha vissuto con l'idea che l'amore debba essere eterno, e se non lo è non è mai stato amore. Tutti dovrebbero essere come i suoi genitori, insieme da una vita, ma forse si sbagliava anche su questo. Ed è proprio grazie ad una rivelazione che capisce, e capiamo anche noi, il perché il finale abbia un senso più profondo di quello che appare ad una prima lettura.

Ora, quello che non vi ho detto è che ci sono state della parti che mi hanno quasi spaventata, leggermente morbose, per cui state attenti avventurandovi in questo volume. Allo stesso modo, ho trovato il finale profondamente triste, perché il mio cuore un pochino si è spezzato nel leggerlo. Però facciamo come Henry, e crediamo nell'arte del Kintsugi, cioè rimettere insieme i pezzi evidenziando la spaccatura che c'era stata, e quindi andiamo avanti sapendo che quella era la cosa che doveva succedere, ed è stato giusto così.

Io la guardai altre due volte, ma alla fine dell’ora mi ero dimenticato della sua presenza, e lei scivolò fuori senza che nessuno la notasse.
Insomma, non è certo la storia di un amore a prima vista.

Ma è una storia d’amore. 
Be’.

Una specie. 
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