giovedì 24 gennaio 2013

Delirium, di Lauren Oliver


La prima recensione del 2013 :P Ebbene sì, dopo Grandi Speranze mi sono data ad una rilettura... e ne è decisamente valsa la pena! :)


Titolo: Delirium
Autore: Lauren Oliver
Pagine: 382
Prezzo: 18,00 € 
Casa Editrice: Piemme (Freeway)

Trama: Nel futuro in cui vive Lena, l'amore è una malattia, causa presunta di guerre, follia e ribellione. È per questo che gli scienziati sottopongono tutti coloro che compiono diciotto anni a un'operazione che li priva della possibilità di innamorarsi. Lena non vede l'ora di essere "curata", smettendo così di temere di ammalarsi e cominciare la vita serena che è stata decisa per lei. Ma mancano novantacinque giorni all'operazione e, mentre viene sottoposta a tutti gli esami necessari, a Lena capita l'impensabile. Si infetta: si innamora di Alex. E questo sentimento è come ritornare a vivere, in una società di automi che non conosce passione, ma nemmeno affetto e comprensione, Lena scoprirà l'importanza di scegliere chi si vuole diventare e con chi si vuole passare il resto della propria vita...

Voto: 5/5



Recensione:
Delirium è stato il primo distopico che io abbia mai letto. E anche il più bello.
Dopo più di un anno e mezzo, è ancora il mio preferito.
Partendo dalla trama (simile a quella di Matched, che per quanto io l'abbia apprezzato non surclasserà mai lo scritto della Oliver) arrivando ai personaggi e allo stile, non c'è nulla che mi faccia storcere il naso. Niente.
Siamo in un mondo completamente parallelo al nostro: l'amore è la malattia più terribile che esista, si direbbe peggio della peste, e in quanto tale va curata. Ma benchè tutto ci risulto così estraneo, così diverso, riesci ad essere catapultato lì, nel bel mezzo degli eventi. Stai tendendo le orecchie per capire se ci sono dei rintracciatori, stai chiudendo le tende per non far vedere loro che stai ballando sulle note di una musica il più possibile attutita, stai rispondendo "grigio" alla domanda dei valutatori a proposito del tuo colore preferito... e a innamorarti. Perchè sì, non puoi farne a meno. E durante tutto questo sei con lei, Lena, e non puoi staccare gli occhi dalle pagine.

Incontrerai Hana, che probabilmente ti sembrerà più spavalda di quanto non sia in realtà. 
Vorresti stringere la piccola Grace tra le braccia o tirare uno schiaffo alla signora che ti fissa in mezzo alla strada solo perchè sei una "non-curata".
E sicuramente, sono sincera, pensare a quanto sia strano che il personaggio maschile non sia, almeno per una volta, bello e dannato. Perchè Alex, avrà si un passato insolito, ma non cerca di fare colpo su Lena facendo il duro, anzi. E' rassicurante, dolce e gentile, ma abbastanza forte da sopportare il peso della situazione.
Lo stile scorrevole ma non banale ti terrà compagnia, puntellato di metafore sgargianti e l'evolversi sei pensieri di Lena non risulterà mai forzato o scontato, ma naturale.

Personalmente, mi sono anche ritrovata a non condividere le idee iniziali di Lena (e sfido chiunque a non farlo), ma il modo in cui viene espresso e le parole scelte dall'autrice ti faranno confondere, come se tu stesso fossi vissuto a Portland dalla nascita e ritenessi normale, quasi giusto, essere curati da una malattia mortale come l'amore.
Perchè questo libro è imbevuto d'amore, non parla d'altro. Certo, il regime assurdo e ristretto che vige entro i confini potrebbe portarvi fuori strada, ma se fate attenzione lo capirete: l'amore di una madre, di due sorelle, di due amiche. Un amore che non viene sradicato dal punto più profondo della tua anima neanche dopo tre diverse procedure. Il sentimento che ti impone di scappare da tutto ciò che prima attendevi con ansia, che ti salva e ti uccide.

Tutti i piccoli estratti da filastrocche o libri autorizzati all'inizio di ogni capitolo non faranno altro che aiutarti prima a comprendere e poi a rinnegare tutto, a sfidare la sorte perchè tutto ciò ti va stretto, perchè ogni volta che vorresti camminare mano nella mano con Alex, e siete costretti a stare su due marciapiedi opposti, ti arriva una pugnalata nel petto.
E le citazioni, le poesie famose o le grandi tragedie che la Oliver inserisce nel romanzo ti ricordano costantemente la bellezza di una sentimento tanto nobile quanto distruttivo.

Ti amo. Ricordatelo. Questo non possono portarcelo via.

3 commenti:

  1. E questa sarebbe una brutta recensione? Naaaah ragazza v.v non posso che condividere ogni singola parola e poi come non amare quella frase "Ti amo. Ricordatelo. Questo non possono portarcelo via."

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